martedì 17 dicembre 2013

Prendete nota, le agende sono arrivate!!!


Si dice che i belli si fanno attendere. Che le nostre agende si siano montate la testa?
Forse sì, ma siamo orgogliosi di dire che se lo possono permettere!
Fresche di stampa, sono già sulla nostra scrivania a ricordarci che il 2014 è alle porte e che possiamo farci accompagnare dolcemente assaporando una ad una le tante ricette che voi con il vostro entusiasmo e la vostra creatività anche quest’anno non ci avete fatto mancare!
Insieme a voi abbiamo realizzato un’agenda giornaliera, formato moleskine, interamente dedicata ai cereali con notizie utili e curiose, 48 ricette firmate da altrettante foodblogger corredate da immagini e da una grafica accattivante.
Ulteriore idea regalo per le feste e l’anno che verrà il cui ricavato (offerta da 15 euro) andrà interamente a sostenere i nostri progetti di sicurezza alimentare in America Latina e Africa e le nostre iniziative di sensibilizzazione ed educazione nelle nostre città.
Aiutateci a promuoverla tra i vostri amici e conoscenti sui vostri portali o pagine facebook affinché questo piccolo ma concreto sforzo collettivo dia tutti i suoi frutti alla nostra Campagna “Io non mangio da solo”.

Per ordinarla scrivete a: sostegno@mlal.org

mercoledì 20 novembre 2013

Quest'anno, a Natale, Un chicco tira l'altro!

Da mettere sotto l’albero oppure direttamente sulla tavola imbandita, le proposte di ProgettoMondo Mlal per il Natale ormai alle porte non si fanno attendere.
Continua infatti la campagna “Io non mangio da solo” che, anche quest’anno, dedica una serie di prodotti e attività alla promozione del diritto al cibo in tutti gli angoli del pianeta.
Se il calendario del 2014, “Un chicco tira l’altro può essere appeso in cucina, oltre che come datario, anche come valido ricettario per succulenti piatti a base di cereali, l’agenda giornaliera propone quotidianamente una notizia sul cereale del mese, corredata da una serie di curiosità e notizie sfiziose davvero imperdibili.
Poi c’è il libro “Buono come il pane, stampato l’anno scorso, nella prima edizione della campagna, e ancora valido per rallegrare pranzetti e cene con una serie di suggerimenti e ricette a base appunto di pane, alimento primordiale e universale di unione tra i popoli.
Tra le novità, da portare a casa insieme alla variopinta shopper in tela africana e a una carrellata di prodotti di artigianato che vanno dai presepi tipici di svariati paesi dell’America Latina e dell’Africa, fino all’artigianato marocchino e alle calde sciarpe boliviane, è spuntato quest’anno anche il sacchetto di riso realizzato in Burkina Faso, riempito di 500 grammi del nutriente e ben noto cereale.
Insomma, ce n’è per tutti i gusti e palati. Quelli determinati a non mangiare da soli, naturalmente, che intendono condividere un briciolo della loro solidarietà con chi ancora combatte per avere garantita un’alimentazione adeguata.
Clicca qui per dare uno sguardo alle notre proposte!

ProgettoMondo Mlal è impegnato in una serie di programmi in Africa e America Latina che puntano a intervenire per migliorare la nutrizione materno infantile, come in Burkina Faso, o per promuovere ambulatori per la salute e un pasto sicuro ai piccoli del Guatemala. I nostri cooperanti sono inoltre attivi in Bolivia, a fianco dei produttori agricoli comunitari, e in Perù per favorire le mense scolastiche. Ad Haiti, infine, l’organizzazione favorisce la sicurezza alimentare con orti scolastici e l’educazione elementare nelle scuole e a sostegno dei contadini, con i progetti "Scuole Per la Rinascita", "Viva Haiti" e "Nuove Energie".
Per maggiori informazioni o per prenotare il proprio regalo solidale, scrivere a sostegno@mlal.org o telefonare nella sede di ProgettoMondo Mlal allo 045.8102105.

giovedì 31 ottobre 2013

Un 2014 tutto da sgranocchiare!

A ciascun mese il suo chicco da sgranare e assaporare! Il nuovo calendario 2014 di ProgettoMondo Mlal è fresco di stampa e pronto alla distribuzione. A disposizione di chi, sostenendo il diritto al cibo nel mondo, vuole attingere a qualche originale ricetta a base di cereali da mettere in tavola.
Mese dopo mese, infatti, il calendario propone i manicaretti e le delizie che sono stati selezionati tra le 90 ricette che hanno partecipato al contest “Un chicco tiral'altro”, promosso per noi dall'ormai fedele sostenitrice e amica foodblogger del portale “Lo Spilucchino”, Virginia Portioli.
Un'iniziativa che ha dato il “la” alla seconda edizione della campagna “Io non mangio da solo, per sensibilizzare sulla necessità di garantire sovranità e sicurezza alimentare a ogni abitante del pianeta. Non solo con la lotta alla fame nel mondo, ma anche con un forte richiamo alla solidarietà civile.
Quest’anno la campagna, che proseguirà fino al 16 gennaio del 2014, è dedicata ai cereali, prodotti della terra comuni a tutti i popoli.
E sono appunto quest'ultimi i protagonisti del calendario già disponibile nella nostra sede, contattando sostegno@mlal.org.
Le firme di ciascuna ricette sono quelle delle generose foodblogger di tutta Italia, sensibili ad accendere, insieme ai fornelli, tutta la solidarietà necessaria alla lotta contro fame e malnutrizione.
Il tema del Diritto al cibo rientra tra gli Obiettivi del Millennio, ed è dunque di attualità, al Nord come al Sud del mondo. ProgettoMondo Mlal è impegnato in una serie di programmi in Africa e America Latina che puntano a intervenire per migliorare la nutrizione materno infantile, come in Burkina Faso, o per promuovere ambulatori per la salute e un pasto sicuro ai piccoli del Guatemala. I nostri cooperanti sono inoltre attivi in Bolivia, a fianco dei produttori agricoli comunitari, e in Perù per favorire le mense scolastiche. Ad Haiti, infine, l’organizzazione favorisce la sicurezza alimentare con orti scolastici e l’educazione elementare nelle scuole e a sostegno dei contadini.
A ogni vincitrice, con la sua gustosa ricetta, è stato dedicato un mese del nuovo anno alle porte. Le ringraziamo tutte, elencandole qui sotto:
1. Quinoa: Crepes alla quinoa soffiata con salsa di tamarillo all’acqua di cocco di Elisa Caimi de Il rovo di bosco;
2. Riso: Riso rosso con crema di porro e mela caramellata al miele di Stefania Zecca de Le ricette di Pepi;
3. Farro: Bulgur di farro al pompelmo, capperi ed erbe fresche di Edda Onorato di Un dejeuner de soleil;
4. Miglio: Polpette di miglio con verdure e formaggio di Sarah Brunella di Fragola e limone
5. Mais: Torta sbriciolata con fragole e fragoline di Anna Esposto de Il ricettario di Anna;
6. Grano saraceno: Insalata tiepida di grano saraceno con crema di pecorino di Cristina Mariotti di A pen in the kitchen;
7. Frumento: Tabulè dolce di grano e albicocche di Elvira Costantini di Un filo d'erba cipollina;
8. Kamut®: Cake di Kamut con more e semi di papavero di Laura Gioia di Essenza di vaniglia;
9. Segale: Mezzi pici rustici di segale e noccioleai profumi del bosco di Cinzia Martellini Cortella di Cindy Star;
10. Avena: Kokosbollar (palline al cioccolato e avena) di Enrica Panariello di Chiara Passion;
11. Orzo: Zuppa d’orzo e champignons di Marina della Pasqua de La tarte maison;
12. Amaranto: Molleux alla zucca e amaranto soffiato con nocciole di Genny Gallo di Al cibo commestibile

mercoledì 16 ottobre 2013

"Io non mangio da solo". La campagna che combatte la fame nel mondo con la solidarietà

Il diritto al cibo torna al centro dell’attenzione mondiale. E proprio oggi, in occasione della Giornata dell'Alimentazione, ProgettoMondo Mlal lancia la seconda edizione della campagna “Io non mangio da solo”, per fare conoscere l’impegno della storica organizzazione nel Sud Mondo e sensibilizzare sulla necessità di garantire sovranità e sicurezza alimentare a ogni abitante del pianeta. Non solo con la lotta alla fame nel mondo, ma anche con un forte richiamo alla solidarietà civile.
Quest’anno la campagna, che proseguirà per tre mesi, fino al 16 gennaio del 2014, è dedicata ai cereali, prodotti della terra comuni a tutti i popoli.
Per sollecitare l’attenzione di società civile, mondo della scuola, partner e finanziatori sul tema del diritto al cibo, si parte da un primo risultato già portato a casa, con il contest di ricette “Un chicco tira l’altro che si è appena concluso.
Nelle settimane scorse, infatti, la foodblogger Virginia Portioli del portale “Lo Spilucchino", ha lanciato una nuova iniziativa per sostenerci, come già fatto lo scorso anno, coinvolgendo appassionati di fornelli sensibili alla delicata questione della sicurezza alimentare.
Proprio oggi, Virginia annuncia i nomi dei vincitori del contest che, con le loro ricette a base di cereali, sono stati selezionati per ciascuno dei 12 mesi del nuovo calendario della campagna.
I partecipanti sono stati 90, e ancora una volta ad avere la meglio è stata la sensibilità delle generose foodblogger di tutta Italia, insieme alle proposte di nostri soci, cooperanti arrivate da Bolivia, Brasile, Cile, Burkina Faso e svariati angoli del mondo.
Il tema del Diritto al cibo rientra tra gli Obiettivi del Millennio, ed è dunque di attualità, al Nord come al Sud del mondo. ProgettoMondo Mlal è impegnato in una serie di programmi in Africa e America Latina che puntano a intervenire per migliorare la nutrizione materno infantile, come in Burkina Faso, o per promuovere ambulatori per la salute e un pasto sicuro ai piccoli del Guatemala. I nostri cooperanti sono inoltre attivi in Bolivia, a fianco dei produttori agricoli comunitari, e in Perù per favorire le mense scolastiche. Ad Haiti, infine, l’organizzazione favorisce la sicurezza alimentare con orti scolastici e l’educazione elementare nelle scuole e a sostegno dei contadini.
Un piatto caldo non si rifiuta a nessuno”, dice un’antica espressione popolare. Un principio che sta alla base della ricetta di ProgettoMondo Mlal per eradicare la fame, e che offre lo spunto al direttore dell’Ong veronese, Valentino Piazza, per una puntuale riflessione sul tema.

Nella Giornata mondiale dell'Alimentazione, la ricetta di ProgettoMondo Mlal contro la fame

“Un piatto caldo non si rifiuta a nessuno”. Un’espressione popolare antica che esprime, con il calore e la genuinità del linguaggio della gente comune, un principio che le grandi assisi internazionali avrebbero poi, a più riprese, fatto proprio per ribadire un valore universale, comune a tutti i popoli della terra: il diritto al cibo è un diritto fondamentale della persona, un diritto inviolabile, un “punto di non ritorno” la cui violazione getterebbe un’ombra sulla stessa natura umana così come oggi la intendiamo e che metterebbe in discussione il patto fondativo che ci fa sentire tutti parte integrante della società e della civiltà.
Per questo il diritto al cibo, con il suo conseguente inevitabile corollario di lotta alla fame, trova uno spazio così ampio nelle leggi e nei piani di azione promossi dalle istanze del governo internazionale, Organizzazione delle Nazioni Unite per prima.
E a questo tema, appunto, la comunità internazionale, dedica una ricorrenza annuale: la Giornata mondiale dell’alimentazione che si celebra il 16 ottobre.  

Il punto

Diritto al cibo. Un diritto così importante eppure ancora così ampiamente violato. Nel 2000, la comunità internazionale, in uno dei suoi summit più importanti che avrebbe condizionato le politiche internazionali di sviluppo dei decenni successivi, ne aveva fatto la sua bandiera. Il primo Obiettivo di Sviluppo del Millennio recitava infatti proprio questo: dimezzare la povertà nel mondo e azzerare la povertà assoluta, quella che per l’appunto porta alla fame, entro il 2015.
Oggi le stesse agenzie dell’ONU ci dicono che non ce la faremo: nel 2015 la fame rimarrà una vergogna internazionale che colpirà ancora milioni e milioni di persone in tantissimi paesi.
Proprio l’altro ieri, un’altra importante istituzione internazionale, la Banca Mondiale, prendeva atto di questa situazione e varava la sua più importante ristrutturazione interna dalla data della sua costituzione, con l’obiettivo di attrezzarsi per essere più incisiva sullo “sviluppo di tutti”. In quello stesso incontro, questa istituzione istituiva la nuova road map: azzeramento della fame nel 2020, azzeramento della povertà nel 2030.

Che fare
Se il diritto al cibo è quindi universalmente riconosciuto come pressante, il suo raggiungimento è ancora lontano nel tempo. Paradossalmente tutto questo dà ragione a una Organizzazione come la nostra che, da sempre, sostiene che l’eradicazione della fame non si fa con gli aiuti alimentari ma con lo sviluppo di quelle comunità che dalla fame sono colpite.
A sua volta, lo sviluppo vero non si cala dall’alto, non è pianificato a tavolino dai governi e dai loro tecnici ma consiste nel dar fiducia, strumenti e protagonismo alle donne e agli uomini di quelle comunità. Per questo, noi diciamo che è inutile produrre più alimenti e sperare che poi l’economia e la politica li ridistribuiscano: purtroppo le affidabilissime statistiche internazionali sono inclementi a questo riguardo e certificano come già oggi il cibo prodotto nel mondo sarebbe più che sufficiente per sconfiggere la fame. Sprechi e speculazioni finanziarie distruggono una quota significativa di questo cibo condannando alla fame milioni di persone.
La speculazione si concentra in particolare sui cereali, grano, riso, mais, per quella scellerata idea che dall’inizio degli anni 2000 ha portato a deviare quote sempre più significative della produzione mondiale di cereali verso l’utilizzo industriale come biocombustibili. E i combustibili, si sa, sono quotati in borsa: quando nel 2009 la speculazione ne ha fatto uno dei suoi obiettivi principali, automaticamente il prezzo dei cereali è schizzato alla stelle causando una delle crisi alimentari più gravi della storia recente.

Facciamo la nostra parte
Il nostro impegno quindi va alla promozione della sovranità alimentare, cioè al diritto di ogni comunità, popolo, paese di avere il controllo sulla produzione del cibo di cui necessita. E nella sovranità alimentare, i cereali ricoprono un posto di primo piano.
Nei nostri progetti possiamo trovare tanti esempi di come questo possa diventare realtà!
Nella poverissima regione di Potosì in Bolivia, le famiglie contadine riunite nella associazione locale di produttori di cereali sono oggi proprietarie di un piccolo impianto agroindustriale con cui producono farine arricchite di cereali. Sempre grazie al nostro progetto, questa associazione ha convinto il locale municipio a rinunciare agli aiuti alimentari internazionali e ad utilizzare invece queste farine arricchite nel programma di merenda scolastica di cui beneficiano tutti i bambini delle locali scuole elementari. Il risultato è stato duplice: si è migliorata l’alimentazione dei bambini incentivando allo stesso tempo la frequenza scolastica.
In Burkina Faso, nella regione di Cascades, gruppi auto organizzati di donne preparano pappette nutrizionali utilizzando cereali messi a disposizione dall’intero villaggio per curare i bambini affetti da malnutrizione. Il risultato è che il tasso di malnutrizione in questa regione è sceso dal 15% del 2008 al 6% del 2012.
Ad Haiti, in una terra violentata da un selvaggio disboscamento che ha inaridito i suoli fino a renderli quasi sterili, abbiamo ragionato insieme alle associazioni contadine per trovare possibili soluzioni. Ne è scaturita la decisione di riprendere la cura della terra e dell’ambiente, ripiantando alberi da frutta e da legna, proteggendo i suoli più esposti all’erosione, realizzando opere di contenimento per rallentare la furia delle acque dei torrenti e ridurre i rischi di inondazione dei fiumi.
Come risultato parallelo di questa azione, pochi mesi fa, abbiamo inaugurato un mulino pubblico a cui le famiglie contadine portano il proprio mais per ottenerne farina. Proteggendo l’ambiente quindi, si migliora la produzione di cibo.

Una giornata per loro
A tutti questi piccoli ma grandi protagonisti vogliamo quindi dedicare questo 16 ottobre 2013: grazie al loro impegno e a quello di molti altri protagonisti come loro, un mondo senza fame sarà finalmente possibile!

Valentino Piazza
Direttore ProgettoMondo Mlal

mercoledì 18 settembre 2013

Un chicco tira l'altro. Nuove ricette per il diritto al cibo

Una raccolta di ricette, interamente dedicate ai cereali, per sostenere le attività di ProgettoMondo Mlal che ruotano intorno alla sicurezza alimentare.
Si chiama “Un chicco tira l’altro” la prima iniziativa della seconda edizione di "Io non mangio da solo", la Campagna di ProgettoMondo Mlal che ha preso il via l’anno scorso per il diritto al cibo delle popolazioni del Sud del mondo.
Ancora una volta, a essere impegnata in prima linea, è la food blogger Virginia Portioli, più motivata che mai a continuare a dare una mano alla nostra organizzazione tramite il suo canale web, Lo Spilucchino.
Lo scorso anno siamo partiti dal pane, pensato come alimento primordiale e universale di unione tra i popoli. Quest’anno ci proponiamo di andare ancora più alle radici della terra, a sgranare chicco dopo chicco i cereali, stadio zero del mangiare quotidiano, motori delle economie locali e custodi di un patrimonio spesso dimenticato quale è la biodiversità.
Ad attendere chi vorrà dare il proprio contributo per assicurare un’alimentazione adeguata a chi ancora soffre di malnutrizione o denutrizione, non ci sono concorsi, né competizioni, ma solo lo stimolo del lavoro di gruppo, per rendersi portavoce dell’iniziativa, chicco dopo chicco.
Fino alla mezzanotte del 4 ottobre 2013, infatti, ogni appassionato di cucina o semplice buongustaio, potrà liberare la propria fantasia ai fornelli proponendoci una ricetta che valorizzi in particolare uno dei 12 cereali (tra veri e pseudo) elencati qui sotto, e allegando la foto del piatto realizzato.
Il contributo va inviato alla mail iononmangiodasolo_contest@mlal.org o contattando la pagina Facebook “Io non mangio da solo”.
Le migliori ricette diventeranno un calendario e un’agenda, e il ricavato dalla vendita di questi prodotti andrà interamente a sostenere i nostri progetti di sicurezza alimentare in America Latina e Africa.

REGOLAMENTO

Premessa: con la vostra partecipazione autorizzerete ProgettoMondo Mlal ad utilizzare il materiale che ci avrete inviato per la creazione di un calendario e di un’agenda 2014 (che riporteranno la vostra firma) per la raccolta fondi.

Come partecipare?

- Pubblicare sul vostro blog una ricetta dolce o salata che utilizzi uno (e possibilmente uno soltanto) di questi 12 cereali -alcuni veri e propri e altri cosiddetti “pseudo-cereali”*-, in forma di chicco, fiocchi o farina:

1. Mais
2. Frumento
3. Riso
4. Orzo
5. Farro
6. Quinoa
7. Amaranto
8. Grano saraceno
9. Segale
10. Avena
11. Kamut®
12. Miglio

- Pubblicare una foto che la rappresenti;
- E’ possibile partecipare con una ricetta già proposta nel blog a patto di ripubblicarla in un nuovo post che faccia riferimento a questa nuova raccolta per ProgettoMondo Mlal. Con l’occasione potete anche approfittare per scattare una nuova foto aggiornata;
- Inviare il tutto (testo e foto senza scritte e ad alta definizione) all'indirizzo mail iononmangiodasolo_contest@mlal.org insieme al modulo della liberatoria che potete scaricare QUI e segnalare il link del vostro post nei commenti qui di seguito. Se non avete un blog ma volete ugualmente contribuire, è sufficiente che spediate il vostro materiale all'indirizzo mail appena citato e, per sicurezza, segnalatelo anche qui.
Se avete piacere potete sostenerci e rimanere aggiornati sull’andamento della raccolta anche attraverso la pagina facebook del gruppo della campagna e quella più generale di ProgettoMondo Mlal.
- La scadenza è fissata per la mezzanotte del 4 ottobre 2013.
Le 12 ricette da calendario (ogni mese sarà dedicato ad un cereale) verranno proclamate il 16 ottobre 2013, Giornata Mondiale dell’Alimentazione.

Grazie per il sostegno che in ogni forma ci darete!

*Consapevoli che sia improprio definire tutti quanti “cereali”, concedeteci questa imprecisione per ampliare la raccolta e ricordare così alcuni chicchi altrimenti dimenticati.

sabato 12 gennaio 2013

NON MANGIAMO PIU’ DA SOLI. Buoni propositi per il 2013

Con oggi si chiude la nostra campagna news “Io non mangio da solo”. L’impegno assunto con voi sostenitori, soci, simpatizzanti e nuovi lettori, lo scorso 15 settembre, era di offrirvi per 4 mesi una notizia al giorno sul diritto al cibo.
Un appuntamento diventato quotidiano che, se ad alcuni può essere parso persino eccessivo, rappresenta per noi un atto dovuto nei riguardi di chi, come voi, ci accorda la sua fiducia, accetta di fermarsi a raccogliere i nostri messaggi e, in molti casi, si rende disponibile a condividere, moltiplicare e sostenere il nostro obiettivo.
Pensare di coinvolgervi in una sfida così importante, come la lotta a denutrizione e malnutrizione per contribuire a stabilire in 7 Paesi e 10 Programmi di cooperazione allo sviluppo una sicurezza, quando non anche una “sovranità”, alimentare in comunità storicamente escluse dal benessere, senza potervi offrire contesti, motivi e dati corretti, opinioni, storie e possibilmente risultati positivi, non avrebbe dato lo stesso senso a una campagna che voleva essere innanzitutto una condivisione di riflessione e impegno civile.
Ecco perché abbiamo chiesto ai nostri cooperanti in Mozambico, Burkina, Haiti, Perù, Bolivia e Guatemala di aggiungere al proprio lavoro sul campo anche la scrittura di queste 100 news che nella loro semplicità vi facessero sentire più vicine le tante realtà in cui noi operiamo.
A 4 mesi di distanza dal suo avvio crediamo che questa campagna sia stata un’opportunità di crescita e informazione e -semmai ci fossimo riusciti- anche una modalità diretta e trasparente per chiedere la vostra partecipazione a una sfida che è comune, globale, improcrastinabile.
Sarebbe allora bello che adesso ciascuno di noi, secondo le proprie possibilità e sensibilità, raccogliesse da questa esperienza un piccolo testimone che, anche solo simbolicamente, diventasse una sorta di impegno personale da portare a termine in questo 2013.
Per dimostrarci che in fondo tutto questo lo facciamo anche un po’ per noi stessi. Per crescere “dentro” oltre che fuori, parafrasando quel che si diceva un tempo. E per convincerci che in fondo ciò a cui andiamo in conto è esattamente ciò che avremo costruito. Né più e né meno.
Accendere un sostegno a distanza di un agricoltore, uno scolaro, un bambino di strada; ma anche farsi portavoce in una scuola, una libreria, nella cerchia dei propri amici di questa iniziativa, aiutati magari dal nostro ricettario “Buono come il Pane”, da una mostra didattica, da un banchetto di solidarietà di tshirt o artigianato, sono soltanto alcune delle scelte su cui concretizzare il nostro impegno personale. Allora sì che il risultato sarà più completo, comune e soprattutto sarà NOSTRO.

contattaci per saperne di più: sostegno@mlal.org

Sul piatto della bilancia

La campagna di news pubblicate quotidianamente sul nostro sito, settimanalmente sul nostro blog, e replicate sulla pagina Facebook Io non mangio da solo, e ancora distribuite e rimbalzate dai nostri soci, gruppi e operatori in tutta Italia, è stata un po’ il leit motiv dell’intera iniziativa, e in molti casi è diventata occasione di comunicazione, conoscenza e di formazione nelle scuole. Complessivamente sono state visitate 12.474 pagine (oltre 3 mila al mese e una media di circa un centinaio al giorno).
Se siamo riusciti anche solo una volta alla settimana a richiamare l’attenzione sulla cooperativa di agricoltori boliviani che ha creato un marchio di economia solidale per commercializzare i propri prodotti agricoli, anziché sull’equipe di operatori burkinabè che hanno battuto la malnutrizione grave in 2 regioni del Paese africano, o se vi foste soltanto fermati a curiosare tra le ricette della cucina mozambicana o vi foste entusiasmati della cultura gastronomica peruviana… per noi sarebbe un importante successo.
Arrivare lì dove non siamo ancora conosciuti come un Organismo di cooperazione internazionale serio e capace, o entrare in ambienti dove il tema dello sviluppo (e non solo dell’aiuto) non è propriamente di casa, o anche guadagnare testimonial naturali e spontanei sui nostri territori locali, era infatti uno dei principali obiettivi di questa campagna.
Siamo perciò fieri di essere stati via via affiancati in questi mesi da oltre 50 partner, tra associazioni, istituzioni, imprese e scuole, che a nostro nome hanno promosso gratuitamente raccolte di fondi o eventi promozionali nelle loro città e case.
Grazie al concorso di ricette “Buono come il pane”, abbiamo inoltre coinvolto più di 200 nuovi volontari che si sono messi a nostro servizio per diffondere, spingere e facilitare il nostro compito.
La rete di food blogger italiane ha poi ospitato su almeno 90 blog specializzati, condividendo quindi centinaia di propri lettori, un tema così serio e altro rispetto al puro piacere della tavola. Tutto questo andrà naturalmente a bilancio della campagna!

venerdì 11 gennaio 2013

Guatemala: Lotta alla povertà, non solo parole

una notizia al giorno per ribadire che IL CIBO È PER TUTTI – se aderisci fai girare!  

(Gaia Consadori da Chimaltenango) - Secondo una recente inchiesta dell’Inter Press Service, i programmi di lotta alla povertà del governo di Otto Pèrez Molina non sono riusciti ad andare oltre la campagna propagandistica. Tanto che, ad oggi, 1 milione di bambini guatemaltechi soffre di malnutrizione cronica, mentre le migliaia di bambini soffrono le conseguenza della insicurezza alimentare in attesa del Programma Fame Zero lanciato dal nuovo governo nel febbraio nel 2012.
Secondo la testimonianza di Jonathan Menkos, direttore dell’ Istituto Centroamericano di Studi fiscali (Icefi), “poche sono le risorse stanziate per la lotta alla malnutrizione, il livello di realizzazione è basso e il coordinamento tra le diverse istituzioni e i programmi di politica pubblica rimane gravemente carente”.
A fine settembre, secondo lo studio dell’Icefi, era stato utilizzato solo il 55% del budget destinato per il 2012 a programmi vincolati alla sicurezza alimentare, mentre un secondo programma, la Ventana de los Mil Días, ideato a sostegno delle madri in gravidanza e dei loro bambini fino al compimento dei 2 anni, presenta solo un 36% di avanzo di spesa.
Ritardi nell’esecuzione e poche risorse investite, dunque, rispetto ad altri Paesi della regione come Nicaragua e Honduras che negli ultimi anni hanno investito quasi il doppio.
E tutto ciò in un Paese che presenta i maggiori tassi di malnutrizione cronica infantile del Centro America e, con un 49,3% di bimbi e bimbe minori di 5 anni, addirittura una delle maggiori al mondo. A fronte di ritardi e assenza che caratterizzano l’azione del governo, l’intervento della società civile e delle organizzazioni, che lavorano quotidianamente a livello locale, acquista ovviamente valore e importanza.
Da 2 anni il progetto Edad de Oro si è inserito proprio in questo spazio e, con l’obbiettivo di contribuire a ridurre il livello di denutrizione infantile nelle aree rurali più depresse di Chimaltenango, porta avanti un programma di integrazione nutrizionale e di formazione all’alimentazione con la valorizzazione dei prodotti locali e il miglioramento delle infrastrutture scolastiche. Il tutto nelle zone rurali in collaborazione con una rete di scuole.
Il lavoro dell’equipe di ProgettoMondo Mlal si sta dimostrando enormemente efficace e anche fortemente educativo perché raggiunge l’obiettivo non secondario di formare anche l’intera comunità, composta da famiglie, alunni e professori, per affrontare il problema alimentazione nella pratica e per sensibilizzare popolazione, autorità e organizzazioni locali sull’importanza e la priorità che il tema nell’iniziativa pubblica deve assumere e continuare a mantenere.

giovedì 10 gennaio 2013

Perù: I bambini lavoratori non mangiano più da soli

una notizia al giorno per ribadire che IL CIBO È PER TUTTI – se aderisci fai girare! 

(Mario Mancini) - La campagna “Io non mangio da solo” ha rappresentato per ProgettoMondo Mlal un ulteriore impulso alle iniziative in corso in Perù con i bambini, bambine, adolescenti e giovani lavoratori (NATs) di Lima, Cajamarca e Ayacucho.
Nell’ambito del progetto Il Mestiere di Crescere, nel corso dell’anno, sono state realizzate numerose attività di formazione di NATs delegati, rappresentanti dei diversi gruppi locali, ma anche di quegli adulti accompagnatori che quotidianamente offrono un supporto nella gestione dei diversi servizi offerti ai bambini e adolescenti nelle case del Manthoc (Movimento dei bambini e adolescenti lavoratori), e di cui le mense popolari rappresentano un aspetto di particolare rilevanza sociale.
In particolare nelle case di Yerbateros, Ciudad de Dios, Cajamarca, il Manthoc assicura un servizio di mensa giornaliera ai bambini e adolescenti lavoratori che poi, oltre a un pasto caldo garantito da una nutrizionista, trovano nella medesima struttura anche uno spazio di socializzazione, ricreazione e studio.
Il Manthoc prepara 300 pasti al giorno nelle diverse case e l’iniziativa fa parte di un lavoro più ampio che mira al rafforzamento del protagonismo infantile in tutte le sfere della vita quotidiana di questi ragazzi: dalle piccole occupazioni economiche in cui sono coinvolti, alla scuola e allo sport.
ProgettoMondo Mlal partecipa a questo processo finanziando un sostegno permanente alla rete di associazioni impegnate in questo campo per promuovere i diritti dell’infanzia in Perù e, grazie alla Campagna “Io non mangio da solo”, in questi mesi di visibilità anche in Italia, è stato compiuto un importante passo avanti in termini di raccolta fondi e solidarietà.

mercoledì 9 gennaio 2013

Mozambico: Tutti liberi davanti alla fame

una notizia al giorno per ribadire che IL CIBO È PER TUTTI – se aderisci fai girare! 

(Francesco Margara da Nampula) - Polli, mais, manioca, ortaggi vari, una dieta variata ed equilibrata, una produzione sostenibile e il più possibile basata sull’auto-sostentamento.
Queste sono le parole d’ordine con cui ProgettoMondo Mlal lavora allo sviluppo del progetto Vita Dentro. Parole che nel momento stesso in cui le abbiamo pronunciate la prima volta, hanno cessato di essere tali per diventare azioni vere e proprie. Come la campagna “Io non mangio da solo” ha più volte messo in evidenza, il progetto Vita Dentro ha portato avanti attività volte alla riduzione della malnutrizione della popolazione carceraria di Nampula e provincia.
La produzione avicola della Sezione Femminile della Rex di Nampula ha per esempio portato alla produzione di 2.300 polli, dei quali circa 400 hanno costituito il pasto sulle tavole di 30 detenute. Una o due volte alla settimana, quindi, 10 polli fanno parte dell’alimentazione quotidiana, con risultati ottimi a livello di miglioramento della salute delle detenute. I medici, che una volta al mese vanno a visitarle, mi hanno riportato come negli ultimi 3 mesi lo stato sanitario della Rex sia decisamente migliorato.
Per quel che riguarda la produzione agricola, il miglioramento della dieta dei detenuti della Penitenciaria Industrial di Nampula è legato a un nostro investimento nella produzione locale, sostenibile e variata.
Le tre parole d’ordine del Progetto hanno cioè dato come risultato tangibile 2 pasti al giorno per circa 2.000 detenuti, alimenti diversificati in base alla stagione, e un cambiamento di punto di vista da parte delle istituzioni nei confronti della popolazione carceraria, di fatto oggi in grado di autoprodurre il proprio sostentamento.
Risultati tangibili, quindi, che ogni giorno ci portano ad apprezzamenti da più parti: l’ente finanziatore in primis, i beneficiari, i direttori delle carceri con cui lavoriamo e la gente comune che ci chiede conto di quanto stiamo facendo. E’ per questo motivo che, anche voi nostri sostenitori in questi 4 mesi di campagna, potete stare certi del nostro impegno nel continuare le nostre attività, e con la stessa voglia e la stessa attenzione di sempre.
Anzi, se possibile, sarà ancora maggiore, perchè vogliamo sempre di più da noi stessi e per i nostri beneficiari: persone in carne ed ossa, a rischio malnutrizione come migliaia di loro simili.
Con o senza “catene”, perché davanti alla fame dobbiamo essere tutti “liberi”.

martedì 8 gennaio 2013

Burkina Faso: Non è più emergenza

una notizia al giorno per ribadire che IL CIBO È PER TUTTI – se aderisci fai girare!

(Valentino Piazza, direttore ProgettoMondo Mlal) - C’è grande soddisfazione per i risultati ottenuti nella lotta alla malnutrizione infantile (in particolare nei bambini da 0 a 2 anni) nella regione di Cascades, dove lavoriamo da oltre 7 anni.
Oggi i dati del Ministero della Salute Burkinabè ci dicono che la regione non è più “zona rossa” per la malnutrizione e che, anzi, in questa regione la malnutrizione infantile può considerarsi sotto controllo. Un risultato importante al quale hanno contributo più iniziative e tanti attori. Pur tuttavia, secondo l’Unicef nostro partner in Burkina Faso, un contributo decisivo è giunto dai nostri progetti.
La chiave del nostro risultato sta sicuramente nelle due parole d’ordine che contraddistinguono la nostra azione: “epidemiologia comunitaria”, un approccio assolutamente speciale che stiamo promuovendo con passione proprio nei programmi di lotta alla malnutrizione infantile, sia attraverso il lavoro diretto della nostra equipe di medici e infermieri nei villaggi rurali più esposti a questa malattia, sia sensibilizzando e coinvolgendo in questa azione gli infermieri dei Centri di Salute e le Direzioni Distrettuali del sistema sanitario pubblico burkinabe.
L’epidemiologia comunitaria nasce da un’idea semplice: il controllo di malattie come quella della malnutrizione può essere ottenuto facendo diventare le comunità protagoniste del processo di cura. Insomma i malati, con il proprio intorno di familiari, amici e concittadini, non sono più “pazienti” passivi del sistema sanitario ma artefici della propria guarigione. E questo può avvenire quando la comunità prende coscienza di queste sue potenzialità e si organizza per poterle esprimere. Da parte nostra, sosteniamo questo processo formando i leader locali e offrendo strumenti di lavoro efficaci per una lotta alla malnutrizione a livello comunitario.
In 5 anni abbiamo attivato quasi 100 “cellule nutrizionali”, cioè, più semplicemente, 100 gruppi organizzati di donne che in altrettanti villaggi hanno imparato a monitorare il peso dei bambini, seguirne la crescita, rilevare i casi di malnutrizione “nascosta”, cioè la malnutrizione cronica, preparare pappette arricchite efficaci per il recupero dei casi di malnutrizione rilevati.
Un grazie di cuore a tutta la nostra equipe locale che lavora con immensa dedizione e anche ai nostri sostenitori che ci hanno permesso di ottenere questi importantissimi risultati.

lunedì 7 gennaio 2013

HAITI: Sulla strada giusta per mangiare meglio

una notizia al giorno per ribadire che IL CIBO È PER TUTTI – se aderisci fai girare! 

(Mirco Bellagamba da Hinche) - L’ufficio regionale della FAO per il Centro America e i Caraibi, tramite l’ultimo bollettino trimestrale, informa che Haiti risulta essere il paese dei Caraibi con la più alta denutrizione. Il 45 % della popolazione risulta infatti sotto il livello minimo di consumo di calorie giornaliere, anche se si riconosce un miglioramento dei livelli di denutrizione del 20% negli ultimi 20 anni.
Inoltre, quest’anno si è registrata una bassa produzione di mais dovuta alla siccità estiva e alla tormenta autunnale Isaac e l’uragano Sandy, con un danno nel settore stimato a 80 milioni di euro. Questi eventi hanno portato un aumento dei prezzi del 25% nel mais e del 2% nel riso.
Il nostro progetto, Piatto di Sicurezza, guarda con particolare interesse questi dati che ci permettono di capire che stiamo percorrendo la giusta strada per quanto riguarda la conservazione del suolo, la diversificazione produttiva e la trasformazione dei prodotti. Attività che stiamo sviluppando nel Progetto con la realizzazione di terrazzamenti e barriere, la coltivazione di ortaggi e frutta e la trasformazione di mais in farina (ottima per la polenta ) e yuca in casave (torta di farina di yuca cucinata su una piastra di ferro). E attività anche che permetteranno ai contadini del Plato Central Haitiano di meglio difendersi dai fenomeni meteorologici estremi, dagli aumenti eccessivi dei prezzi e dall’elevata dipendenza dai prodotti importati.

sabato 5 gennaio 2013

Bolivia: Sempre più sicurezza alimentare

una notizia al giorno per ribadire che IL CIBO È PER TUTTI – se aderisci fai girare!

(Vanni De Michele da La Paz) - La Bolivia avanza nello sviluppo umano e nella sicurezza alimentare, e in 5 anni, il 4.8% dei boliviani ha smesso di essere denutrito.
A rilevarlo sono i dati forniti dall'Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Agricoltura e l’Alimentazione (FAO), che assicura che negli ultimi 5 anni, circa un milione di persone sono uscite dal problema della denutrizione. Il report dell’istituzione, denominato “Panorama della Sicurezza Alimentare e Nutrizionale in America latina e nei Caraibi 2012”, segnala inoltre che il problema della fame e della denutrizione cronica diminuisce nel paese.
Il consumo di alimenti che non soddisfano le necessità energetiche alimentari, per mancanza di conoscenza o inaccessibilità ad alimenti di qualità, si conosce come denutrizione. In Bolivia, tra il 2007 e 2009, circa 3 milioni di persone erano colpite da questo problema. Secondo il report della FAO, la situazione di denutrizione della popolazione è diminuita dal 28,9% al 24,1%. Quest’anno, il problema della denutrizione si stima riguardi quasi 2 milioni di persone. La seguente riduzione del 4.8% è valutata positivamente dall’organizzazione, anche se in paesi come El Salvador, Guatemala e Paraguay la percentuale è aumentata. Il report segnala anche che l'evoluzione della denutrizione cronica in Bolivia dimostra cali significativi. Secondo i dati, nel 2004 vi era una prevalenza di denutrizione cronica del 32.5%, mentre nel 2008 si è ridotta al 27,2%. Questa tendenza corrisponde alle cifre di diminuzione della povertà estrema, registrando un abbassamento dal 34.7% nel 2004 al 31,2% nel 2007.
Secondo la FAO, “la Bolivia è il secondo paese, dopo il Perù, con maggior crescita economica nella regione e vi è un progresso nell’Indice di Sviluppo Umano. Questi dati riflettono i maggiori investimenti pubblici effettuati con un’alta componente sociale”. La Bolivia è infatti il quarto paese della regione con minore dipendenza all’importazione del grano.
In America Latina e nei Caraibi, il problema della denutrizione interessa 49 milioni di persone, anche se negli ultimi 20 anni 16 milioni hanno lasciato questa condizione. Durante il periodo 1990-1992, il problema della fame riguardava il 14.6% della popolazione latinoamericana, mentre tra il 2010 e il 2012 la percentuale è scesa all’8,3%. (fonte LA PRENSA/La Paz 24.11.2012 Mirna Echave).

venerdì 4 gennaio 2013

Mozambico: La sicurezza alimentare si costruisce in carcere

una notizia al giorno per ribadire che IL CIBO È PER TUTTI – se aderisci fai girare!  

(Francesco Margara da Nampula). I dati sulla denutrizione in Mozambico parlano chiaro e non lasciano dubbi sul fatto che il Paese sia uno dei più problematici a livello di nutrizione e sicurezza alimentare. Il 2008 e il 2009 hanno registrato tra il 35 e il 44% dei minori di 5 anni denutriti, principalmente per scarsa disponibilità di cibo. Mentre la media nazionale si aggira tra il 22,5 e il 55%.
Nei nostri progetti all'interno delle carceri, sia per adulti ma soprattutto per minori, sosteniamo anche la produzione agricola, quale mezzo per migliorare la dieta dei detenuti attraverso una diversificazione dei pasti, fornendo vegetali di vario tipo e anche carne, soprattutto di pollo, prodotta anch'essa nelle strutture carcerarie con le quali lavoriamo.
Tutto ciò serve anche come fonte di auto-sostentamento. Infatti la produzione agricola consente alle strutture di reclusione, in particolare la Penitenciaria Industrial de Nampula, di destinare i fondi per l'alimentazione ad altre spese urgenti per garantire condizioni di vita degne a tutti i detenuti.
Il progetto Vita Dentro prevede inoltre la creazione di unità di produzione e commercializzazione nella sezione femminile Rex, in particolare produzione di polli che verranno utilizzati in parte per l'alimentazione delle detenute, in parte commercializzate ai ristoranti della zona e infine sarà fatta una vendita al dettaglio per chiunque voglia finanziare un'attività sociale di questo tipo.

giovedì 3 gennaio 2013

Burkina Faso: Acqua e igiene a scuola, un obiettivo non sempre facile

una notizia al giorno per ribadire che IL CIBO È PER TUTTI – se aderisci fai girare!

(Marianna Mormile da Gaoua) - Un momento speciale per la scuola Amitié (Amicizia), situata a pochi chilometri dal centro di Loropeni, in uno dei più grandi comuni della regione di sud-ovest del Burkina Faso con ben 65 villaggi.
Se la ristrutturazione della pompa programmata non è andata a buon fine per un problema di insufficienza d'acqua, ora paesani e docenti puntano a tenere vivo l'entusiasmo e impegnarsi per adottare pratiche igieniche più appropriate. La scuola infatti è stata scelta anche per la costruzione di nuove latrine visto che le precedenti si stanno sgretolando, e presto inizieranno i lavori.
Selezionata tra i 135 siti di ristrutturazione della pompa utilizzata come pozzo che si trova nel cortile, la struttura scolastica nei giorni scorsi ha vissuto momenti particolari, con l’impresa responsabile della prima fase dei lavori arrivata con i macchinari per spurgare tutta l’acqua rimasta bloccata a causa del guasto.
Nonostante il debito dell’acqua fosse troppo basso - e solitamente in questi casi si decida di non intervenire e di individuare un altro sito - una riunione speciale ha poi validato il valore raggiunto poiché, trattandosi di una scuola, la pompa non è destinata a essere utilizzata così frequentemente come se fosse l’unica del villaggio.
Tra la grande gioia di bambini e famiglie i macchinari si sono rimessi in moto ma, purtroppo, dopo qualche ora, risolto il problema del debito…l’acqua è rimasta ancora rossa! 
Sicuramente gli anni di inattività della pompa hanno determinato qualche cambiamento nella struttura fisica del pozzo che definisce questa contaminazione con la terra, e davanti all’evidenza non è infine stato possibile confermare la ristrutturazione che quindi sarà riassegnata a un nuovo sito nello stesso comune.

mercoledì 2 gennaio 2013

Benedetto XVI non mangia da solo

una notizia al giorno per ribadire che IL CIBO È PER TUTTI – se aderisci fai girare! 

“Il tema della sicurezza degli approvvigionamenti alimentari è tornato a essere centrale nell’agenda politica internazionale, a causa di crisi connesse, tra l’altro, alle oscillazioni repentine dei prezzi delle materie prime agricole, a comportamenti irresponsabili da parte di taluni operatori economici e a un insufficiente controllo da parte dei Governi e della Comunità internazionale".
Il nuovo appello della Focsiv, la Federazione che raggruppa le Ong italiane di ispirazione cristiana, si richiama direttamente a quanto sostenuto, in occasione della Giornata Mondiale della Pace, il 1° gennaio 2013, dal Santo Padre.
Benedetto XVI ritiene infatti che la sollecitudine degli operatori di pace debba volgersi, più di quanto fatto fino ad oggi, “a considerare la crisi alimentare, ben più grave di quella finanziaria” e che “per fronteggiare tale crisi, gli operatori di pace sono chiamati a operare insieme in spirito di solidarietà, dal livello locale a quello internazionale, con l’obiettivo di mettere gli agricoltori, in particolare nelle piccole realtà rurali, in condizione di poter svolgere la loro attività in modo dignitoso e sostenibile dal punto di vista sociale, ambientale ed economico”.
Il messaggio è stato raccolto e subito rilanciato dalle Ong della Focsiv - prima tra tutte ProgettoMondo Mlal che proprio su questa sfida ha costruito la propria campagna 2012- e il presidente Gianfranco Cattai evidenzia come Focsiv, in prima linea al fianco dei paesi impoveriti, “apprezzi l’importanza e la concretezza delle raccomandazioni del Pontefice” e “possa testimoniare che le realtà in cui operano gli agricoltori sono difficili e anche quando la produzione annuale sembrerebbe soddisfacente le condizioni della globalizzazione sui mercati locali possono facilmente pregiudicare il fatto che gli stessi produttori possano vivere del proprio lavoro”.
Vista la gravità che questa situazione può raggiungere in contesti molto complessi, Cattai continua sostenendo che “l’invito del Pontefice a rafforzare le reti da livello locale a quello internazionale, con l’impegno dei nostri 65 organismi che hanno partenariati attivi in 80 paesi del mondo, ci vedrà sempre più impegnati in questo processo”.
Anche la nostra campagna “Io non mangio da solo” può contare insomma su un testimonial d’eccezione, il Santo Padre.

martedì 1 gennaio 2013

Haiti: In fiera per la sovranità alimentare

una notizia al giorno per ribadire che IL CIBO È PER TUTTI – se aderisci fai girare!

(Michele Magon da Hinche) - I contadini e le contadine di Hinche si sono messe in cammino versa Carida, per partecipare alla fiera agricola a sostegno della sovranità alimentare.
In tutto le famiglie che si sono prese cura dell’organizzazione sono state 165, provenienti da molte comunità della zona, e centinaia le persone che hanno partecipato all’iniziativa.
A chi ha esposto i migliori prodotti sono stati consegnati premi, dopo la valutazione di una giuria.I contadini e gli agricoltori che hanno esposto in fiera, sono stati formati e addestrati da personale tecnico all’interno programma chiamato "Chimen Lavi" (cammino di vita), lanciato nel 2003 dalla agronomo americano Marc Hare. 
Massoco, carota, banana, prezzemolo, barbabietole, cavoli, piselli, canna da zucchero, tra gli altri, gli alimenti premiati. I piccoli commercianti di legumi hanno espresso soddisfazione per le vendite registrate durante la fiera.
Uno degli organizzatori della manifestazione, Exile Wilner, ha riferito che gli agricoltori (i paysan) si hanno prodotto da sé i fertilizzanti naturali, utilizzando anche rifiuti organici.
Osserva Alexandre Placide, agronomo del progetto Nuove Energie. “Nonostante il successo, i prodotti agricoli non sempre riescono a essere ben commercializzati, anzi spesso non riescono proprio a incontrare gli acquirenti. Sempre più persone potrebbero trarre beneficio dalla vendita di frutta e verdura, ma le strade in cattivo stato (se e quando ci sono) impediscono ai contadini e agli agricoltori di raggiungere i mercati prima che i loro prodotti deperiscano”.