una notizia al giorno per ribadire che IL CIBO È PER TUTTI – se aderisci fai girare!
(Francesco Margara da Nampula) - Polli, mais, manioca, ortaggi vari, una dieta variata ed equilibrata, una produzione sostenibile e il più possibile basata sull’auto-sostentamento.
(Francesco Margara da Nampula) - Polli, mais, manioca, ortaggi vari, una dieta variata ed equilibrata, una produzione sostenibile e il più possibile basata sull’auto-sostentamento.
Queste sono le parole
d’ordine con cui ProgettoMondo Mlal lavora allo sviluppo del
progetto Vita Dentro. Parole che nel momento stesso in cui le abbiamo
pronunciate la prima volta, hanno cessato di essere tali per
diventare azioni vere e proprie. Come la campagna “Io non mangio da
solo” ha più volte messo in evidenza, il progetto Vita Dentro ha
portato avanti attività volte alla riduzione della malnutrizione
della popolazione carceraria di Nampula e provincia.
La produzione avicola
della Sezione Femminile della Rex di Nampula ha per esempio portato
alla produzione di 2.300 polli, dei quali circa 400 hanno costituito
il pasto sulle tavole di 30 detenute. Una o due volte alla settimana,
quindi, 10 polli fanno parte dell’alimentazione quotidiana, con
risultati ottimi a livello di miglioramento della salute delle
detenute. I medici, che una volta al mese vanno a visitarle, mi hanno
riportato come negli ultimi 3 mesi lo stato sanitario della Rex sia
decisamente migliorato.
Per quel che riguarda la
produzione agricola, il miglioramento della dieta dei detenuti della
Penitenciaria Industrial di Nampula è legato a un nostro
investimento nella produzione locale, sostenibile e variata.
Le tre parole d’ordine
del Progetto hanno cioè dato come risultato tangibile 2 pasti al
giorno per circa 2.000 detenuti, alimenti diversificati in base alla
stagione, e un cambiamento di punto di vista da parte delle
istituzioni nei confronti della popolazione carceraria, di fatto oggi
in grado di autoprodurre il proprio sostentamento.
Risultati tangibili,
quindi, che ogni giorno ci portano ad apprezzamenti da più parti:
l’ente finanziatore in primis, i beneficiari, i direttori delle
carceri con cui lavoriamo e la gente comune che ci chiede conto di
quanto stiamo facendo. E’ per questo motivo che, anche voi nostri
sostenitori in questi 4 mesi di campagna, potete stare certi del
nostro impegno nel continuare le nostre attività, e con la stessa
voglia e la stessa attenzione di sempre.
Anzi, se possibile, sarà
ancora maggiore, perchè vogliamo sempre di più da noi stessi e per
i nostri beneficiari: persone in carne ed ossa, a rischio
malnutrizione come migliaia di loro simili.
Con o senza “catene”,
perché davanti alla fame dobbiamo essere tutti “liberi”.
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