lunedì 8 ottobre 2012

Bolivia: Diritto al cibo, il genere non c'entra

una notizia al giorno per ribadire che IL CIBO È PER TUTTI – se aderisci fai girare! 

(Luca Di Chiara da Cochabamba) - Nel Sud del mondo, a provvedere alla sicurezza alimentare della propria famiglia, è quasi sempre la donna. Il diffuso maschilismo e la solitudine femminile quale diretta conseguenza della migrazione prevalentemente maschile, fanno infatti sì che l’uomo sia meno sensibile e attivo sul tema dell’alimentazione quale diritto di base.
Allo scopo di coinvolgere di più gli uomini sull’importanza dell’accesso a un "cibo nutriente e sicuro, sufficiente per i bisogni nutrizionali di base", come anche a “prodotti genuini di qualità e quantità a costi sostenibili", il Programma Alimentare Mondiale (WFP), da sempre impegnato nella lotta contro la fame del mondo, in questi ultimi mesi sta promuovendo in Bolivia un programma di corsi di salute materna e infantile e sulla nutrizione nelle comunità rurali e indigene.
Sebbene aperti a tutti, i corsi sono stati pensati principalmente per uomini e ragazzi.
E l’iniziativa sta avendo molto successo. Dopo una prima esitazione, la massiccia partecipazione da parte degli uomini è evidente a tutti. Se all’inizio gli uomini ritenevano che il corso “Programma Malnutrizione Zero” fosse per lo più indicato per coloro che “nutrono”, ovvero per le donne che stanno in cucina, hanno piano piano cominciato a capirne i vantaggi e l’interesse è andato crescendo.
Alla fine del corso ogni uomo o ragazzo è chiamato ad assumersi un impegno concreto di fronte all'intera comunità, ad avere un ruolo più attivo nella crescita e nella nutrizione dei propri bambini. Questa iniziativa rappresenta un importante passo avanti culturale per combattere con forza e decisione la malnutrizione infantile e promuovere il diritto al cibo come diritto fondamentale degli esseri umani. Il cibo è infatti un elemento fondamentale per la sopravvivenza e non conosce il genere maschile o femminile.

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