venerdì 28 settembre 2012

Guatemala: alla radice della povertà

una notizia al giorno per ribadire che IL CIBO È PER TUTTI – se aderisci fai girare!

(Gaia Consadori da Chimaltenango) - Quasi il 50% della popolazione minore di 5 anni soffre di malnutrizione cronica. E’ il tasso peggiore dell’America Latina e tra i più alti del mondo, maggiore che nella stragrande parte dei paesi dell’Africa Sub Sahariana (Pnud 2007).
Per ogni 20 bambini nati, 1 non arriverà ai 5 anni per malattie infettive e diarroiche, tra l’altro facilmente prevedibili e trattabili. Si tratta del tasso di mortalità infantile più alto della regione.
La verità è che in tutto il Paese, milioni di guatemaltechi e guatemalteche, non godono ancora dei più elementari diritti, ciò che si considera la soglia minima per la sopravvivenza e la dignità umana.
Più della metà della popolazione (51%) vive al di sotto della linea della povertà. 1 ogni 7 vive in condizione di povertà estrema.
La donna guatemlateca corre un rischio 20 volte maggiore della donna costarricense di morire per complicazioni del parto o in gravidanza. Muoiono 290 guatemalteche ogni 100.000 parti. Insieme a quello della Bolivia si tratta del tasso di mortalità materna più alto dell’America Latina. La donna indigena corre un rischio tre volte maggiore della donna non indigena.
Anche gli indicatori di insuccesso scolastico sono tra i peggiori della regione. 2 ogni 3 bimbi guatemaltechi non concludono le elementari in tempo, e meno del 13% dei ragazzi concludono le secondarie. Il tasso di alfabetizzazione della donna indigena nell’area rurale è 30 volte più basso rispetto a quello del Burundi.
A questi indicatori si sommano le disuguaglianze per motivi di genere, etnia, collocazione geografica, condizione socio economica.

Nessun commento:

Posta un commento